Anna Tatangelo si abbraccia il petto e sorride. Lei è nuda, molto bella e con un seno perfetto che si intravede tra le braccia. (È un seno rifatto per questioni estetiche: lo scrivo solo per dovere di cronaca, perché questo dettaglio non sposta il mio pensiero.)
Oggi Anna Tatangelo è la nuova testimonial della Lilt. Prima di lei ci sono state altre donne bellissime, ma molto meno ammiccanti e di sicuro meno seducenti.
Ricordo fra tutte le mia amica Cristina Chiabotto, icona di salute, bellezza e semplicità.
Chi fa parte del “club tumorate di dio”, ma anche donne che per fortuna non ci sono mai entrate, si pongono da qualche giorno la stessa domanda: perché la Lilt ha scelto una foto che attira l’attenzione per quel quid sensuale? Perché il marketing ha scelto una posa come questa? C’e’ qualcuno che pensa davvero che per promuovere la prevenzione serva una foto del genere? Io lo dubito, ma non ho certezze. E non sono nella testa di altre donne.
Non penso assolutamente che servano foto scioccanti di donne segnate dalla malattia (quelle che a volte si vedono nelle campagne americane impauriscono e non aiutano …) ma non credo nemmeno che questa foto raggiunga l’obiettivo.
Mi sarebbe piaciuto essere una presenza invisibile attorno al tavolo in cui i dirigenti della Lilt si sono passati gli scatti fotografici… Avrei voluto sentire le loro parole e i loro ragionamenti. Sarebbe stato molto utile.
E non solo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa veramente anche Anna, che ha prestato il suo volto e i suoi pettorali per una causa, comunque sia, giustissima.
A voi l’ardua sentenza…