Una donna scopre un nodulino al seno.
Entra nel panico, spera sia una cisti ma sa che deve fare un controllo. Dove? Con chi? In quel preciso momento spesso è difficile fare sin da subito il percorso giusto ed è per questo che rubo volentieri del tempo prezioso del dottor Corrado Tinterri, direttore del Centro di Senologia di Humanitas. Ne conosco personalmente il sorriso e la sensibilità e rivolgo a lui le domande che purtroppo si fanno spesso decine e decine di donne ogni mese…
- 1) La signora X ha scoperto un nodulino al seno. Non sa cosa sia ma capisce che deve fare qualcosa… Chi deve chiamare e da quale specialista deve fare una prima visita?
Esistono ormai su tutto il territorio nazionale Centri dedicati alla Diagnosi e cura del tumore al seno . Basta consultare il sito di Senonetwork che rappresenta l’associazione di tutte le società scientifiche degli specialisti che trattano il tumore al seno per trovare l’ospedale più vicino con un Centro di Senologia.
- 2) Mi può gentilmente dire le principale differenza tra senologo e oncologo?
Purtroppo non esiste ancora una specialità universitaria dedicata alla senologia , iniziano progetti con le diverse Scuole di Specialità di Chirurgia, Radiologia ed Oncologia per formare queste figure nel percorso scolastico di base. Attualmente le figure dedicate nella realtà sanitaria italiane sono spesso legate alla Chirurgia Senologica , Radiologia e talvolta all’Oncologia .
- 3) La nostra donna X vive in una città grande con più di un ospedale o in una piccola con un centro grande più lontano… Come può scegliere in modo corretto la struttura in cui andare?
E’ molto importante oggi sapersi orientare nel panorama sanitario che dovrebbe prevedere dal 2017 dei Centri dedicati al Tumore al seno in tutte le Regioni italiane come prevede il Documento approvato dalla Conferenza Stato Regioni nel Dicembre 2014 che rappresenta il primo modello per patologia oncologica di Linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed assistenziali della Rete dei Centri di Senologia . Questi Centri distribuiti su tutto il territorio italiano rappresenterebbero una garanzia di qualità delle cure ed eviterebbero a molte donne tanti “ viaggi della speranza “ che oggi sono ancora molto frequenti in Italia.
- 4) Si sente spesso parlare di Breast Unit ma non tutti sanno di cosa si tratta. Può dirmi cos’è e perché è meglio fare un percorso al loro interno?
Le Breast Units sono i Centri di Senologia , delle realtà sanitarie in cui la donna viene presa in carico dalla fase di prevenzione attraverso i centri di screening mammografico nazionale oppure dalla normale diagnostica clinica senologica , sino alla terapia sia questa chirurgica , oncologica medica e radioterapica ; il valore aggiunto di queste strutture senologiche è rappresentato da personale medico ed infermieristico dedicato del tutto o quasi. Questo dato è molto importante perché esiste ormai evidenza scientifica che le donne seguite e trattate in Centri dedicati hanno maggiore probabilità di guarire dalla malattia oltre ad esiti terapeutici migliori e meno invalidanti. Devono inoltre essere disponibili in questi Centri servizi specifici dedicati alla preservazione della fertilità nelle donne giovani che si ammalano, onco-genetisti per le donne ad alto rischio familiare o ereditario, psico-oncologi per l’assistenza prima e dopo le terapie, chirurghi plastici che condividono con i chirurghi oncologi l’intervento combinato, particolare attenzione al tema delle donne metastatiche ed alle cure palliative.
- 5) Quante Breast Unit ci sono in Italia? Esiste una mappa per trovarle?
Ad oggi secondo il sito di Senotwork sono oltre 120 sul territorio italiano , alcune di queste certificate attraverso un percorso specifico europeo ( EUSOMA ).
- 6) Dall’alto della sua esperienza, che consiglio darebbe alle pazienti che devono iniziare un percorso di cura?
Senza dubbio di affidarsi a questi centri dove il rischio di non avere a disposizione le migliori opportunità di diagnosi e cure è decisamente minore; il che – tradotto in termini semplici – vuol dire guarire di più e meglio dal tumore al seno.
In CONCLUSIONE…
Recarsi in una breast unit è il primo passo importante verso la guarigione.
Numerosi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che le donne trattate all’interno di queste unità certificate hanno fino al 18% di probabilità in più di sopravvivere alla malattia”rispetto a strutture ospedaliere generaliste. Non dimentichiamolo. E non dimentichiamo quante associazioni sono pronte a dare una mano, prima fra tutte: Europa Donna.